Stava studiando in una biblioteca, in centro. Se il suo libro avesse avuto gli occhi avrebbe visto una faccia corrugata, uno sguardo dietro gli occhiali che cercava in tutti i modi di penetrare ogni singola lettera. Avrà letto quella frase dieci volte e ancora il senso non era riuscito a distendere occhi e fronte. Si arrese, per il momento, depose gli occhiali e si mise le mani sul viso. Guardò il cellulare, per vedere quanto tempo aveva speso su quelle poche righe, erano le 10:30. Si girò, per non rivedere subito quel nemico sibillino, e la vista era ancora annebbiata, per la pressione delle mani sugli occhi. Non fu sicuro di vedere proprio lei. Poi lei lo salutò, stando attenta a non far cadere i libri che teneva in mano.