giovedì 27 ottobre 2011

Tutte le giornate, o quasi, finiscono nello stesso posto: a letto. E nello stesso modo, addormentandosi. A letto, un po' come quando ti lavi sotto la doccia o nella vasca, o fai la cacca sul cesso, ti metti a pensare: alla giornata passata, a quella futura, alla tua vita, all'esistenza in generale. Credo che la maggior parte delle intuizione più geniali siano avvenute su una tazza, sotta la doccia, o in un letto.

Toc Toc

- Occupato.

- Immanuel, passi le ore chiuso in bagno! Serve anche agli altri!

- Piantala con questi giudizi sintetici a posteriori: sto cacando.

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- Oh!

- Eh..

- Guarda come dorme Isaac, sotto quell'albero.

- Tiragli qualcosa.

- Ho solo una mela.

- Vai!
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- Archimede! Credo che la vasca sia piena.

- Per tutti i numi, fino all'orlo!

Splash

- Eureka!
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Insomma ieri sono andato a dormire, come sempre. E riflettevo sul fatto che la terra prima o poi scomparirà, con tutto quello che c'è dentro: la divina commedia, il colosseo, le canzoni di Frank Zappa. Non esisterà più niente di tutto questo. è uno di quei pensieri che ti fanno sentire insignificante, come quando pensi alla divina commedia, al colosseo, o alle canzoni di Frank Zappa. Insomma, da non credere: noi stiamo qui a scapicollarci ogni giorno e poi non rimarrà nulla. Tutto risucchiato dal sole (nella migliore delle ipotesi). Certo, Shelley aveva accennato al problema con Ozymandias. Però insomma, lui (Ramses), non c'è più mentre noi siamo qui, viviamo ora e sostanzialmente ce ne freghiamo di chi c'era e di chi ci sarà. Però a un certo punto tutto finirà, si sgretoleranno miliardi di anni di vita e migliaia di anni di civiltà. La vita mi è sembrata essere piuttosto irrilevante, mentre ero lì nel mio comodo letto. Ma poi ho pensato che forse il pensiero che tutto prima o poi finirà non è nichilista come può sembrare appena formulato. Di fatti l'ho pensato poi. Altro che irrilevante, proprio perché finisce tutto ha più senso. Immaginate una partita di pallone che duri all'infinito. Che senso avrebbe fare gol ("siamo sul punteggio di 20498384 a 1909540, giunti ormai all'anno 2476, mese nono, giorno settimo, ora quarta, minuto quinto e secondo sesto. Manca un'infinità di tempo, più recupero, che prevedo sostanzioso"). Eh no, caro sublime matematico, stavolta non mi freghi. Tutto finirà, tutto ha più senso, anzi ha senso. Ora dormo, ché domani è un altro giorno, mi devo svegliare presto e ho un sacco di cose da fare.

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