lunedì 7 marzo 2011

disagi

Eravamo in pausa. Il quarto d’ora accademico passato sulle scale antincendio: il pezzo di cielo nudo più vicino all’aula. Il sole che se ne sta andando dalla facoltà, trattenuto fino a quell’ora soltanto dalla primavera, illumina chissà da dove un cielo che sbadiglia. Tu sei lì, con i gomiti poggiati sulla ringhiera del terzo piano a fumare, guardando giù verso il prato che sembra stanco anche lui; sarà più verde domattina. Il tuo sguardo sembra seguire il filo dei tuoi pensieri o la traiettoria disegnata dalla cenere della sigaretta che cade giù verso l’erba fresca. Il grigio e il verde non stanno male insieme. Ti sei accorto della presenza di una tua compagna di corso accanto a te e non sai se parlarle o no. Tu poi non sei uno tipo risoluto, e nell’indecisione lasci sempre che i fatti si susseguano come se tu non esistessi . Lei si aspetta che tu le dica qualcosa o neanche si ricorda di averti visto a lezione? Perché dovrei dirle qualcosa io e non lei? Perché ha scelto di mettersi così vicino a me? Lei sta pensando le stesse cose che penso io non si è neanche accorta della mia presenza?

-Che orario, eh? Tu non fumi? Ah scusa, ti da fastidio il fumo? In realtà neanche io  dovrei  fumare. Pensa che ho letto su internet che ‘’ai pazienti come noi è sconsigliato perfino di stare vicino a un fumatore’’. Ma chi se ne importa…

Le diresti questo, ma guardi la cenere che cade giù.
L

1 commento:

  1. DAI CAZZO gianLUCA!!
    sorry non potevo non scriverlo ;)
    p.s. stai sempre a pensa ai bruca-cenere

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