giovedì 22 settembre 2011

Avanti un altro che c'è poco tempo

Cosa dice la protagonista della canzone al suo amato?
L'altro giorno ho visto un programma che si chiama Avanti un altro. È uno di quei programmi dove vengono poste domande di "cultura generale", di cui abbonda la tivì italiana verso le sette di sera. Non mi sono mai piaciuti questi programmi (dove a detta di molti "si imparano un sacco di cose interessanti") per vari motivi. A parte per l'idea di fondo che è sapere qualcosa per vincere soldi (e per le lacrime, le grida, i salti dei concorrenti che riescono nell'impresa).
Innanzitutto la cultura (se così si può chiamare, viste alcune delle domande poste) non è affatto generale, al contrario. Sono domande dettagliate che propongono una cultura dettagliata, frammentaria e quindi incompleta. Se volessi imparare cose interessanti (e dal mio punto di vista, non da quello degli ideatori delle domande della trasmissione) comprerei un libro (dove le informazioni non sono date sotto la forma di risposte, chiuse).
L'impressione è quella di entrare in una mostra allestita con microscopici dettagli dei quadri: il dito della gioconda, un mostriciattolo di un quadro di Bosh, la lampada-bomba della Guernica. Tu giri e sei lì a chiederti dove sia tutto il resto. Non ti fai un'idea se non  a proposito dell'igiene delle unghie della Mona Lisa, della fantasia di Bosh, e dello strano arredamento che doveva aver Picasso in casa sua. Ma, si sa, lo scopo della tv non è fare cultura ma fare soldi.

E con Avanti un altro è evidente, per come tratta la merce, umana e culturale.
Il programma funziona più o meno così: c'è una fila di concorrenti (in piedi dietro un tornello, proprio come se fosse in fila alla cassa del supermercato: tutti sperano che il cliente che li precede faccia presto). Bonolis pone delle domande al cliente di turno in blocchi di tre, cioè su tre domande puoi fare un solo errore. Alla fine di ogni blocco superato peschi una provetta al cui interno c'è un foglio con scritta la cifra di euro che hai la possibilità di sommare al tuo montepremi superando il secondo blocco di tre domande. E così via finché il concorrente non decide di fermarsi, sperando che nessun altro avventore superi la sua cifra. Può anche capitare che a un concorrente vengano poste solamente due domande, nel caso in cui sbagliasse due volte consecutive, e allora : "Avanti un altro" dice Bonolis.È un susseguirsi vorticoso di volti che appaiono sullo schermo e vengono sostituiti rapidamente. Ad un certo punto della trasmissione inizia un count-down di 5 minuti: tutto avviene ancora più velocemente di prima: il supermercato sta per chiudere. Bonolis legge le domande come se stesse leggendo le controindicazioni di una medicina in uno spot pubblicitario. Il concorrente deve rispondere altrettanto velocemente, sbaglia, "avanti un altro", arriva l'altro, "e che mi dà pure la mano? si sbrighi c'è poco tempo" (non si saluta neanche più), "risposta sbagliata, la risposta esatta era l'altra perché nel 1545...eccetera..eccetera..vabbeh non c'è tempo".
A questo punto ho spento la tv.
Ecco succede questo: Bonolis ha iniziato a leggere sul suo monitor la pur breve spiegazione di una risposta e dopo tre parole ha detto "eccetera eccetera, vabeh non c'è tempo".

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